lunedì 6 ottobre 2014

Perché le teorie di Manif Pour Tous sono infondate

L'altra sera, navigando su Twitter, ho avuto un curioso scambio di idee con un militante di Manif Pour Tour, movimento francese nato per difendere la famiglia tradizionale (o naturale, come la definiscono loro) dalla grande e potente lobby LGBT.
Tutto è partito da un semplice tweet che ha catturato la mia attenzione:

Scuola: perché deve essere l'Arcigay a "educare" mio figlio?

Perché, mi sono chiesta, Arcigay non può "educare" i ragazzi? Posto che esiste il Piano di Offerta Formativa (POF) che viene approvato e che prevede interventi da parte di esterni, quali sconvolgenti interventi potrà mai avere Arcigay in serbo per i ragazzi?
La risposta è chiaramente ovvia: identità di genere.

Ma cos'è l'identità di genere?
Il termine identità di genere indica il genere in cui una persona si identifica (cioè, se si percepisce uomo, donna, o in qualcosa di diverso da queste due polarità) [...] L'identità di genere non deriva necessariamente da quella biologica della persona, e non riguarda l'orientamento sessuale. [fonte: Wikipedia]

Il concetto di identità di genere torna spesso a far discutere, in quanto è alla base delle teorie di Manif Pour Tous che, per statuto, combatte la libertà dell'essere promuovendo la libertà di espressione.
Secondo Manif, infatti, il movimento omosessuale starebbe mettendo in atto un vero e proprio "processo di demolizione della famiglia, con l’abbattimento di quei criteri legali, biologici e morali che ne assicurano la stabilità, i diritti e i doveri, e che la riconoscono come cellula fondante della società." [fonte: Manif Pour Tous Italia]

Tutto ciò nasce da quello che gay e lesbiche chiamano queer e che gli amici di Manif identificano come "teoria del gender", ovvero il superamento delle etichette e la rivalutazione dell'io come persona e non come corpo.
E' chiaro, si può essere più o meno d'accordo con questo modo di pensare, come si può essere più o meno d'accordo con un sacco di altre cose. Ma i gay e le lesbiche esistono e parlare di certi argomenti a scuola non dovrebbe essere più un tabù.
Perché invece lo è?

Il simpatico militante, nel rispondere alla mia domanda, cita la Costituzione, pur non sapendo che la Costituzione -nella sua forma originale- non fa riferimento a quella che viene da loro definita "famiglia naturale".
In effetti, molte persone non sanno che l'art.29 della Costituzione afferma che:
«La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.»
Pare, però, che qualcuno non la pensi così. I simpatizzanti di Manif, infatti, sono convinti che i matrimoni omosessuali siano incostituzionali, perché il matrimonio è solo tra uomo e donna (e, possibilmente, ottocento figli) e perché gli omosessuali sono anormali e bla bla bla.
Da cosa nasce la loro convinzione?

Ancora una volta il simpatico amico ha una risposta: la sentenza n.138/2010, che afferma che "le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio".
Ma una sentenza è una sentenza, rispondo, e non un articolo. D'altronde, se fossero la stessa cosa si chiamerebbero allo stesso modo, o no?
Le mie affermazioni devono aver sortito il loro effetto perché, incapace di argomentare, il mio interlocutore passa alle battute di spirito:


Manif Pour Tous impugna questa sentenza come unica ancora di salvezza, poiché essa risulta essere, di fatto, l'unica prova effettiva della legittimità del proprio manifesto.
Quello su cui i militanti di Manif non riflettono, però, è che il motivo per cui le unioni gay non possono essere ritenute omogenee a quelle etero NON E' perché il matrimonio eterosessuale è "superiore" o "più giusto", ma semplicemente perché ad oggi NON ESISTONO leggi che permettano ad entrambi di essere considerati egualitari!

E' chiaro che se la legge non prevede il matrimonio omosessuale, questo non può essere considerato alla pari di quello eterosessuale e la sentenza che lo riguarda non potrà essere accolta.
Questo concetto, infatti, viene ribadito subito dopo con la citazione di un'altra sentenza del 2004 che rivendica che «in merito alla possibilità di trascrivere un atto di matrimonio contratto all’estero tra persone dello stesso sesso, si precisa che in Italia tale atto non è trascrivibile in quanto nel nostro ordinamento non è previsto il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso [...]».

In poche parole, l'associazione pro-famiglia tradizionale non solo nasce appositamente per opporsi ai diritti fondamentali di una minoranza -rifiutando con forza le unioni civili o promuovendo la censura di certi argomenti nelle scuole-, ma lo fa nascondendo il suo intento dietro il nobilissimo diritto alla libertà di espressione, poiché i genitori (uomo e donna, sia chiaro) devono essere liberi di educare i propri figli come meglio credono. E l'omosessualità non è contemplata.

Per leggere l'intera conversazione clicca qui.

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